Apparecchio · Estrazioni

Estrazioni: 5 consigli su come affrontarle

Ciao e ben (ri)trovati!

In questo articolo voglio darvi cinque consigli (+1) su come affrontare il pre, il durante e il post estrazioni!

⤳ Numero 1: preparate tanto cibo liquido!

Nelle ore seguenti l’estrazione — e probabilmente nei primi giorni a venire — mordere cibo solido sarà non solo difficile ma soprattutto doloroso! Vi consiglio quindi di prepararvi mentalmente e fisicamente a mangiare cibi liquidi come zuppe, yogurt, centrifugati, smoothie… insomma tutto ciò di (semi)liquido che più vi aggrada! E naturalmente tanto, tanto, tanto gelato!

Give me more!

Prima di recarmi dal dentista, io ho preparato più di due litri di zuppa di patata dolce (trovate la ricetta nel prossimo articolo!) perché sapevo che sarei stata troppo stanca e occupata al mio ritorno.

Se potete, vi consiglio di preparare almeno il vostro primo pasto in anticipo: l’estrazione di denti è come una breve operazione, perderete un po’ di sangue e vi sentirete un po’ frastornati, per questo al vostro ritorno dovreste riposare il più possibile e trattare con cura la vostra bocca.

Look at that!

Un consiglio nel consiglio (stile Inception): quando il dentista vi darà una garza per tamponare la ferita, chiedetene un paio in più da portare a casa, può esservi utile!

⤳ Numero 2: tenete pronti gli antidolorifici

Quando l’effetto dell’anestesia sarà scemato, potreste ritrovarvi in real pain! Vi consiglio quindi di tenere a portata di mano qualche antidolorifico onde evitare dolori troppo acuti. Ma mi raccomando: prima di farne uso leggete attentamente il foglietto illustrativo e attenetevi al dosaggio indicato.

Cercando su internet ho notato che c’è chi l’antidolorifico lo prende prima delle estrazioni e chi dopo. Io non ho ritenuto opportuno prenderlo prima dell’estrazione perché ho pensato che ci sarebbe già stata la cara amica anestesia a tenere a bada il dolore nei momenti più critici e di certo fino al mio ritorno a casa.

So painful!

➢ Mentre cercavo consigli su come tenere a bada il dolore, sono incappata in alcuni pazienti che hanno chiesto al dentista di aspirare anche un po’ di gas esilarante, altri di metter su la loro canzone preferita e altri ancora di filmare l’operazione. Come potete vedere, non siamo tutti uguali, anzi, siamo tutti diversi e portati ad affrontare la stessa sfida in modo del tutto personale.

⤳ Numero 3: pensate a qualcosa che vi faccia forza

Lo so, è difficile pensare a qualcosa di bello mentre si è seduti sulla poltroncina del dentista. Tutto quello che si vorrebbe fare è scappare, correre via senza voltarsi indietro, darsela a gambe e… e… e poi cosa? E poi dovreste prendere un nuovo appuntamento, tornare dal dentista pieni di ansie e ricominciare la tiritera daccapo.

Per questo vi consiglio di pensare a qualcosa di bello, qualcosa che vi tiri su di morale e che vi faccia sentire rilassati e a vostro agio. Potrebbe essere una canzone, un ricordo felice o più semplicemente il concentrarvi sul fatto che ciò che state facendo è un atto d’amore per voi stessi, un qualcosa che migliorerà non solo la vostra autostima ma anche la salute della vostra bocca.

Io personalmente ho pensato tutto il tempo alla mia gattina Marla e a quanta paura deve avere quando la portiamo dalla veterinaria 😿 Ogni volta che la mettiamo nel trasportino, lei non sa dove deve andare e nemmeno cosa le farà la sua dottoressa! Nonostante tutta l’ansia e la paura, Marla riesce sempre a vincere le sue paure e così potevo fare anche io! Io che sapevo benissimo per quale motivo ero dal dentista e cosa mi aspettava.

Morale della favola: cats always do it better e di certo Marla sa che The Only Way Out is Through!

⤳ Numero 4: effettuate i risciacqui più volte al giorno

Per contenere il rischio di infezioni è importantissimo tenere la gengiva il più pulita possibile, per questo vi consiglio di effettuare degli sciacqui almeno due volte al giorno. Potete usare acqua tiepida e sale (lo so, il sapore potrebbe non piacervi), oppure comprare un collutorio apposito.

Gli sciacqui non solo vi daranno sollievo, ma avranno anche un’azione disinfettante e antinfiammatoria.

Io ho effettuato gli sciacqui due volte al giorno con un collutorio e nell’arco della giornata ho utilizzato acqua e sale dopo i pasti e ogni volta in cui ne sentivo l’esigenza (gengiva indolenzita o gonfia, senso di bruciore e così via).

Buffy!

➢ Il collutorio consigliatomi dal dentista si chiama PerioAid. Personalmente l’ho ritenuto molto efficace ma ci sono due aspetti di cui dovete tenere conto:

  1. Si tratta di un medicinale, pertanto è bene leggere attentamente il foglietto illustrativo prima di farne uso.
  2. Usato eccessivamente macchia i denti! Vi consiglio quindi di utilizzarlo per una settimana al massimo o, se preferite usarlo più a lungo, una sola volta al giorno. Ovviamente non sono macchie permanenti, ma per toglierle dovrete effettuare una pulizia ai denti.

➢ A proposito del punto 2: ho mandato una mail al mio dentista nel cuore della notte perché ovviamente mi è preso il panico macchie due giorni prima di mettere l’apparecchio. Morale della storia: non fate come me, non lasciate tutto all’ultimo, anzi cercate di arrivare preparati al grande giorno!

⤳ Numero 5: tenete i fazzoletti a portata di mano

Ebbene sì, dopo aver estratto i denti ci sarà saliva in ogni dove, frammista a sangue e cotone. Vi consiglio quindi di fare scorta di fazzoletti e sputacchiare il vostro/sangue saliva non appena ne sentirete l’esigenza.

Subito dopo le estrazioni, tra garza in bocca e anestesia, le mie labbra andavano da tutte le parti e non riuscivano a contenere la saliva. Inoltre, non so a voi, il sapore del sangue in bocca tende a darmi un senso di nausea e ho preferito liberarmene.

Al mattino invece, almeno per i primi giorni, il vostro cuscino sarà un cimitero di saliva e sangue… Mi spiace, ma ho preferito anticiparvelo.

Fate però attenzione! Non effettuate movimenti troppo bruschi ed espellete solo la saliva in eccesso. È importante che la vostra bocca abbia il tempo di “abituarsi” alla nuova situazione e produrre saliva/sangue è un meccanismo di autodifesa.

⤳ + 1 : comprate qualche bustina di tè

A quanto pare il tè (possibilmente nero) ha un’azione vasocostrittrice e dovrebbe favorire il blocco del sanguinamento. L’idea sarebbe quella di farsi un tè, estrarre la bustina dopo il necessario tempo di infusione e, una volta intiepidita metterla in bocca e aspettare che faccia effetto.

Su internet ho letto tanti pareri positivi su questo metodo. Su di me non ha funzionato ma ho voluto condividere questo consiglio ugualmente perché siamo tutti diversi. Magari su di voi funziona! 🙂

NB. Il sanguinamento è normalissimo e soprattutto utile perché significa che il vostro corpo sta cercando di proteggere la gengiva facendovi una sorta di scudo. Tuttavia, il sangue dovrebbe smettere piano piano di fuoriuscire.

Sul mio canale trovate un video riassuntivo

Se vi interessa avere un riassunto audiovideo di questo articolo, visitate il mio canale YouTube:

E voi?

A voi come è andata? Avete qualche altro consiglio da aggiungere a questa lista?

Se volete raccontarmi la vostra esperienza o se semplicemente avete delle domande, contattatemi tramite il form apposito. Altrimenti, se vi interessa l’argomento “apparecchio ai denti”, seguite il mio blog per ricevere una notifica ogni qualvolta un nuovo articolo venga pubblicato.

E direi che per ora è tutto! Spero questi consigli possano esservi d’aiuto o servirvi da spunto per effettuare ulteriori ricerche online su questo argomento.

Mi raccomando, ricordatevi di riposare tanto e di prenderla con calma! Fatelo per voi, il vostro corpo e la vostra mente 🙂 È vero, The Only Way Out is Through, ma questo “Through” deve contenere dei momenti da dedicare solo a voi stessi.

A presto!

E.

Apparecchio · Estrazioni

Ho estratto 4 denti!

E sono qui per raccontarlo

Ce l’ho fatta! Ho estratto quattro denti, sono sopravvissuta e vi racconto com’è andata! 🙂

Nello specifico, vi mostro quali denti ho dovuto togliere, quali sono le tempistiche di questo tipo di trattamento e se sia doloroso o meno.

Quali denti ho estratto?

Visto che il sovraffollamento dentale interessava l’intero palato, nel mio caso è stato necessario creare spazio su ambedue le arcate. Si è quindi optato per una estrazione di quattro premolari (i primi): due sul lato destro e due sul lato sinistro, ovvero due nella parte superiore e due in quella inferiore.

Nello schema in basso trovate una panoramica delle due arcate dentali. Le frecce rosse indicano i denti che mi sono stati tolti:

Notate bene: la scelta di quali e quanti denti da estrarre è presa dal vostro odontoiatra in base a diversi fattori ed è il risultato di uno studio mirato. Attraverso il vostro calco dentale, gli x-ray e le fotografie del vostro volto, lo specialista è in grado di calcolare quanti millimetri di spazio mancano e come ovviare al problema.

Ricordatevi quindi che nel vostro caso potrebbero essere altri i denti da “sacrificare”, come per esempio i primi premolari.

Considerando che i denti del giudizio sul lato destro mi sono stati tolti, ora ho un bocca solo 26 denti. 😱

26 it is!

È doloroso? Nì!

L’estrazione in sé dei denti non è dolorosa. Dovete tenere presente che il dentista provvederà ad anestetizzare la parte interessata in modo che voi non sentiate dolore alcuno.

Tuttavia, l’anestesia agisce solo sul dolore e non, diciamo così, sulle sensazioni. Ovvero: mentre il dentista estrarrà i denti, di certo sentirete che qualcosa sta “tirando” fuori il vostro🦷 , che questo si sta muovendo all’interno del palato e noterete sicuramente il momento in cui sarà uscito dalla vostra bocca.

Il tutto potrebbe essere accompagnato da diversi rumori.

I heard a rumor..

Nel mio caso ho chiaramente sentito una delle radici rompersi nella mia bocca. Il dentista ha dovuto estrarla (vi lascio immaginare con cosa e come). Non è stato piacevole ma l’anestesia ha fatto il suo dovere e non ho sentito alcun dolore, solo del (scusate la parola dialettale ma è quella che più calza a pennello) “ravanamento“, dalla voce del verbo “ravanare” (https://unaparolaalgiorno.it/significato/ravanare)

Nota bene: La parte più dolorosa è in realtà il post operatorio. Nei giorni a seguire, muovere la bocca e soprattutto mangiare potrebbe rivelarsi un’operazione complicata e non proprio piacevole. Per questo vi consiglio di mangiare zuppe, yogurt, gelati, frullati, smoothie e simili, finché non lo riteniate opportuno.

E l’antidolorifico?

Qualora il male divenisse insopportabile, potete fare ricorso a un antidolorifico, sempre facendo attenzione al dosaggio consigliato nel foglietto illustrativo.

Io personalmente non l’ho preso prima delle estrazioni, l’ho ritenuto inutile visto che l’operazione sarebbe avvenuta sotto anestesia. Ho preferito assumerlo una volta arrivata a casa per i seguenti motivi:

  1. Non volevo che il dolore mi prendesse alla sprovvista visto che non ho idea di quanto duri esattamente l’effetto dell’anestesia;
  2. Preferisco non abusare troppo di medicinali. Prendendo il paracetamolo dopo l’operazione, avrei beneficiato del suo effetto anche dopo l’anestesia (ovvero quando ne avevo realmente bisogno) e avrei potuto decidere in un secondo momento se, in base al malessere, sarebbe stato necessario assumerne un altro.

Vi dirò, già dopo circa 16 ore dall’intervento non sentivo dolore, per questo ho preso l’antidolorifico due volte in totale.

Le tempistiche

  • Per quanto riguarda le estrazioni:

L’intero iter è durato 4 settimane. Dopo le prime due estrazioni — che hanno interessato il lato destro — ho atteso due settimane prima di togliere gli ultimi due denti e due settimane ancora per mettere l’apparecchio.

Questo non solo permette alla vostra gengiva di guarire con calma tra un intervento e l’altro, ma vi aiuta anche a mangiare più facilmente. Di fatti, focalizzando la masticazione sul “lato buono”, diminuirete di parecchio il rischio di infezioni e permetterete alla vostra ferita di guarire più velocemente e con meno dolore.

Se quattro settimane vi sembrano troppo lunghe, potete chiedere al vostro dentista se è possibile restringere i tempi. Io ho preferito non farlo perché volevo lasciare alla mia gengiva il tempo di guarire, ma questa è una scelta del tutto personale.

➢ Navigando nel web ho scoperto che in certe nazioni si possono togliere tutti e quattro i denti in una volta. Io personalmente la trovo una soluzione un po’ estrema. È vero, così vi “togliete subito il dente”, ma potrebbe risultare secondo me più traumatico, sia per la vostra bocca che per la vostra dieta e serenità durante i pasti.

Totò docet
  • Per quanto riguarda invece la guarigione:

Devo ammettere che la parte destra ci ha messo molto più tempo a guarire della sinistra e che a darmi più problemi sono stati i denti superiori e non quelli inferiori.

Il premolare superiore destro è stato tolto con più difficoltà perché il suo amico canino ostruiva i movimenti di estrazione del dentista. Ciò ha causato un piccolo trauma e la gengiva ci ha messo molto tempo a riassorbirsi e guarire rispetto alle altre. Per darvi un’idea: ci sono voluti circa 12 giorni pieni per una guarigione quasi completa, mentre il dente inferiore dopo una settimana sembrava già a posto.

Il premolare superiore sinistro invece è quello della radici rotta menzionata sopra. Come risultato, quel lato è quello che più mi ha fatto male nel corso della guarigione. Tuttavia, già dopo una settimana/otto giorni circa, anche la parte sinistra sembrava già guarita.

➢ Ricordatevi che ogni caso è a sé e dipende davvero da diversi fattori, alcuni del tutto imprevedibili. Prendete i miei stessi denti per esempio: sono stati tutti tolti dalla mia bocca, alcuni nello stesso momento, eppure hanno avuto tutti un proprio percorso di guarigione.

Quindi: se la vostra esperienza è diversa dalla mia, non preoccupatevi! E se notate qualcosa di strano o che non vi convince, contattate subito il vostro dentista per esporre i vostri dubbi e, se necessario, prendere un appuntamento.

Addio dentini!

E così ho detto addio ai miei poveri dentini. È stata dura, tra momenti di sconforto, stanchezza e pazzia nel ripetermi “ma chi me lo ha fatto fare??” Ma oramai è andata, questo mese dedicato alle estrazioni è quasi passato e finalmente potrò catapultarmi nell’avventura di cui le estrazioni erano in fin dei conti il preambolo: l’apparecchio ai denti.

Il loro sacrificio non è stato vano e voglio ricordarli qui, gli eroi che si sono immolati per me!

Photo by ericabloem

Ebbene sì, li ho voluti conservare come memento del mio coraggio e forza di volontà.

Più li guardo e più spero vivamente ne sia valsa la pena. Ma in realtà sarà il tempo a stabilirlo visto che The Only Way Out is Through!

Ma li ho estratti veramente? La video-prova

Se volete una prova visiva degli spazi vuoti lasciati dalle estrazioni e un racconto più approfondito di come le estrazioni si sono articolate, ecco un video del mio canale YouTube (scusate per la qualità, migliorerò presto, lo prometto!)

E voi?

Avete già provveduto alle estrazioni? Oppure non ne avete bisogno?

Se vi va di condividere la vostra storia, lasciate pure un commento o, se preferite, contattatemi direttamente. 😸

Intanto, grazie per avermi letta e ricordatevi sempre che per ogni esperienza The Only Way Out is Through!

E.

Apparecchio · Estrazioni

Pre-estrazioni: Il punto di partenza

Smile for the camera!

In questo articolo voglio mostrarvi come erano i miei denti prima dell’inizio del trattamento odontoiatrico, ovvero prima dell’estrazione di 4 premolari e dell’applicazione dell’apparecchio fisso.

Anche se di primo acchito la vostra dentatura può sembrarvi senza rimedio, c’è sicuramente modo di migliorarla. Non fatevi influenzare dalla vostra età, dalle vostre paure e nemmeno dall’abitudine di esservi sempre visti allo specchio con quei denti, quel sorriso e quella insicurezza. Se veramente volete compiere questo passo, chiedete il parere di più odontoiatri e decidete con calma e razionalità a chi affidarvi.

Fatta questa premessa, spero che la seguente carrellata fotografica vi instilli un po’ di fiducia!

La parte frontale

Di seguito una serie di immagini del mio sorriso pre braces e pre extractions:

Come potete notare:

a) la mia bocca sembra un quadro di Picasso;

b) c’è un affollamento dentale nella parte frontale, motivo per il quale più di un odontoiatra mi ha raccomandato l’estrazione di quattro premolari prima di poter applicare l’apparecchio fisso.

Mostraci il tuo profilo migliore

In questa carrellata di immagini, la situazione vista di profilo:


Ciò che importa è come sei dentro..

Ed ecco infine qualche istantanea che svela i meandri della mia bocca:


Ammetto che l’ultima foto, più che un Picasso, assomiglia all’Urlo di Munch.

Riassumendo..

Come (forse) avete notato, il morso chiude bene ed è la parte frontale ad avere più problemi, poiché sovraffollata.

La mera applicazione dell’apparecchio sarebbe pressoché inutile perché i denti non avrebbero alcuno spazio a disposizione per muoversi. Per creare lo spazio necessario, mi è stata detto che (ahimè) l’unica soluzione è di procedere all’estrazione di quattro premolari.

Alcuni di voi si chiederanno: perché non ti hanno permesso invece di allargare il palato e mettere l’apparecchio in un secondo momento? Ebbene, la maggior parte degli odontoiatri che ho visitato mi ha comunicato che non avrebbe senso modificare l’intero palato poiché la zona posteriore della mia dentatura è già corretta. Perché alterarla quando ciò potrebbe intaccare negativamente l’intera mandibola? Meglio quindi concentrarsi sulla parte frontale e creare lì lo spazio necessario ai denti per muoversi.

Vi confesso però che l’idea di un palatale expander mi aveva veramente allettata. Questa soluzione avrebbe significato mantenere ben quattro denti sani (poverini, loro non avevano fatto nulla di male) e comportato solo un dilatamento nelle tempistiche di perfezionamento del palato (un anno in più? chissene!).

Purtroppo in Olanda non ho trovato nessun odontoiatra che credesse nell’efficacia dell’allargamento del palato in età adulta, ovvero quando il periodo dello sviluppo è bell’e finito. Dopo qualche mese ho quindi desistito e fatto pace con l’idea delle estrazioni.

Non mi dilungo sull’argomento “scegli bene il tuo odontoiatra” perché ho intenzione di dedicarvi un intero articolo e anche un video YouTube, ma posso già reiterare quando detto: chiedete diversi pareri prima di scegliere a quale specialista affidarvi!

Questa panoramica non vi è bastata?

Se volete approfondire con me l’argomento perché la vostra situazione è simile alla mia o per mera curiosità, qui di sotto trovate il link ad un video che ho girato in merito proprio il giorno prima di procedere alle prime due estrazioni. Oltre a mostrarvi la mia dentatura, vi spiego con quali tempistiche mi sottoporrò alle estrazioni e perché ho deciso di mettere l’apparecchio a trent’anni più due.

Qualora il video vi sembrasse utile e interessante, iscrivetevi al mio canale: troverete aggiornamenti circa quest’avventura e (spero presto) qualche video off topic che potrebbe interessarvi.

E voi?

Qual è invece la vostra storia? Ancora indecisi se mettere l’apparecchio o meno? O avete già messo i vostri denti in gabbia? 🙂

Se vi va di condividere la vostra avventura, lasciate pure un commento o, se preferite, contattatemi direttamente.

Intanto, grazie per avermi letta e ricordatevi sempre che per ogni esperienza The Only Way Out is Through!

E.

Apparecchio

Apparecchio: l’opinione degli “altri”

I commenti che influenzeranno la tua scelta

Mettere l’apparecchio non è una decisione che si prende da un giorno all’altro. Richiede un lungo ponderare, considerare i vari pro e i vari contro e capire se i motivi che spingono in questa direzione siano effettivamente validi. E chi non ha mai chiesto (o ottenuto senza richiederla) l’opinione degli altri in merito? Nel prendere questa decisione non facile, è normale cercare l’appoggio di chi ci sta accanto. Ma i loro pareri sono oggettivi o sono indorati dalla paura di ferire i vostri sentimenti?
Ho chiesto in giro diverse opinioni e in questo articolo voglio elencare i commenti più comuni che ho ricevuto, come li ho accolti e se hanno influenzato la mia scelta.

Ma dai! Non si notano nemmeno! Io non ci ho mai fatto caso!

Ecco, questa frase mi è stata ripetuta fino allo sfinimento. Ma attenzione, non da chi ha denti perfetti, ma da chi mi conosce da una vita e, fortunatamente, non mi giudica per il mio aspetto ma per il mio carattere.
La mia prima reazione? Questo commento mi ha effettivamente rincuorato, principalmente per due motivi:

  1. Gli amici che non giudicano un libro dalla copertina;
  2. Trent’anni di fotografie con la bocca chiusa in un ghigno quasi malefico, altrettanti anni a parlare con la bocca a fessure e l’abitudine di coprirmi i denti con una mano quando sorrido, hanno sortito il loro effetto: nascondere a tutti la mia dentatura stile Picasso.

A questa prima reazione è seguito il pensiero: e se questo commento fosse una bugia a fin di bene? Se i miei denti fossero così visibilmente storti da non voler ledere quel briciolo di autostima rimasta? Non gliene farei di certo una colpa!

Per concludere, nonostante la buona fede di chi commenta con un «Non ci ho mai fatto caso», ritengo che quest’opinione sia poco affidabile poiché dettata dal buon cuore di chi la pronuncia.

Awww, you’re so sweet!

A me piacciono i tuoi dentini!

A prescindere dalla buonafede insita in questa affermazione, chi la pronuncia ha di solito.. denti perfetti! Il che si traduce nelle seguenti considerazioni. Chi ha commentato:

  1. Ha un senso dell’orrido molto pronunciato;
  2. È talmente abituata a vederti sorride a denti stretti che è ormai convinta faccia parte del tuo carattere e non vuole vederti cambiare per una semplice questione di apparenza.

La verità è, a mio avviso, che chi non si è mai sentito a disagio con la propria dentatura, non può comprendere a pieno il senso di imbarazzo di chi si sente diverso dagli altri.
Senza girarci intorno: quante persone conoscete che a trent’anni hanno i dentini storti?? D’accordo, qualcuno c’è poiché non tutti, come d’altronde me, hanno avuto la possibilità di mettere l’apparecchio in adolescenza. Ma la maggior parte dei millennials ha dei denti normali, essendo il ricorso a un odontoiatra prassi molto comune già a partire da fine anni Ottanta.

Concludendo, sebbene io mi sia rifugiata nel “mi piacciono i tuoi dentini” ogni volta in cui pensavo con orrore all’estrazione dei miei poveri premolari, ho cestinato subito questo commento perché troppo soggettivo.

Oh really?

Se vuoi ti faccio il prezzo di famiglia…

Questo commento mi riporta a quella volta in cui mi hanno offerto il prezzo di famiglia…

Stavo frequentando il liceo e avevo per amica una ragazza che non mancava di commentare in continuazione le caratteristiche fisiche dei nostri compagni di classe (soprattutto le femmine). Mi ricordo che una volta mi disse: sai, anche se fumi, i tuoi denti non sono gialli ma davvero bianchi! Presi questa affermazione come un commento positivo e ne fui felice, ma col senno di poi mi chiedo: come ho fatto a essere così naif? Chiaramente prendeva in giro anche me! Questo era un chiaro segnale di quanto i miei denti rappresentassero per lei un serio argomento di conversazione.
Nonostante le prese in giro alle mie spalle, questa “amica” aveva esposto le sue preoccupazioni per la mia orrenda dentatura al padre odontoiatra. Questi, preso da un momento di compassione, le aveva riferito che sarebbe stato disposto a concedermi il prezzo di famiglia qualora avessi deciso di avere un sorriso stupendo come quello della figlia.
Quando lei me lo disse, cercai timidamente di buttarla lì ai miei genitori. Nessuno al liceo aveva i denti storti come i miei e anche io volevo aggiustarli prima dell’università.. non si potrebbe provare a sentire e vedere cosa dice? Ottenni come risposta un «Non abbiamo i soldi»

Anche se non a tutti capiterà di ricevere un’offerta di famiglia, cosa ci insegna questa storia? A scegliersi meglio le amiche! In realtà non credo. A prescindere dalle prese in giro e dalle sue motivazioni, credo che questa persona abbia voluto aiutarmi e che forse ho perso un’occasione non da poco. Di certo questo episodio mi ha insegnato due cose:

  1. Che i denti storti si notano e tanto!
  2. Anche se non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, la copertina è di certo un bel biglietto da visita.
Can I help you?

Quattro denti?? Ma sei pazza?!?

Alcune persone appoggeranno la tua iniziativa ma cambieranno subito idea appena gli dirai: «Eh, sono un po’ incerta perché dovrei estrarre quattro denti sani per fare un po’ di spazio.» Ti risponderanno che togliere quattro premolari è una roba da pazzi perché un giorno invecchierai, gli altri denti cadranno o ti verrà la piorrea!
Dopo la toccatina di rito, vorresti solo rispondere: «Sì, sono pazza, mi sono affidata ciecamente al primo odontoiatra di turno e non ho assolutamente paura di toglierli! Che sarà mai?»

La verità è che ci ho pensato giorno e notte, ho passato notti insonni a cercare informazioni su internet, ho chiesto a conoscenti che ci erano già passati e ho consultato tre diversi odontoiatri per scoprire che: a quanto pare è prassi.
Si cerca sempre di evitare le estrazioni se non strettamente necessarie ma in diversi casi, come il mio, sono la soluzione più consona.

Non possiamo prevedere cosa accadrà in futuro (purtroppo o per fortuna) ma possiamo scegliere di non cadere nel panico e fare una scelta razionale e ponderata. A chi vi dà della pazza dovete concedere il beneficio del dubbio perché a volte solo un pizzico di pazzia può portarci a prendere certe decisioni.

Whaaat?

Se hai sempre voluto farlo, allora fallo!

Finalmente qualcuno pronto a spronarti! Non ne vuole sentire: le estrazioni, il dolore, i due anni di trattamento. Niente potrà convincerla che tu non abbia il fegato di farlo. Anzi, visto che hai sempre scassato con sta storia, fallo e basta per piacere! Due sono le reazioni:

  1. Oh, finalmente qualcuno che è dalla mia parte e che tifa per me!
  2. Non la faranno troppo facile? In fondo la bocca è la mia!

Lo so, anche nel commento più incoraggiante riesco a vedere il lato negativo. Anche se queste sono le persone a cui rivolgersi nei momenti di sconforto, tenete bene a mente che alla fine saranno i vostri denti a vivere dietro le sbarre per una media di ventiquattro mesi e che la vostra deve essere una scelta ragionata. Insomma, non basta una pacca sulla spalla per spronarvi, ma dovete crederci ed esserne convinti al cento per cento.

Detto questo, ancora un paio di considerazioni e poi ho finito, promesso! 🙂

Ci sono quasi!

Non ti stai facendo influenzare da un costrutto sociale?

Devo dire la verità, questo è la domanda sulla quale mi sono soffermata più a lungo e che io stessa mi sono posta diverse volte.

Oggigiorno siamo bombardati da immagini di personaggi dalla dentatura perfetta, partendo dai denti bianchi, il sorriso smagliante, nessuno dente fuori posto o triangolino nero. Le persone di successo non hanno i denti rovinati, quelli con i denti storti sono i gangster, gli spacciatori, le persone poco abbienti, quelle meno fortunate e destinate a rimanere tali.
Viviamo nell’epoca dell’immagine e dell’apparenza, dove la distinzione tra bene/buono/ricco e male/cattivo/povero si rispecchia nella dicotomia bello/brutto.

Il voler mettere l’apparecchio non è forse dettato dal mio desiderio di prendere le distanze da un’infanzia in cui mi è sembrato di essere povera tra i ricchi? Ricordo che diverse mie compagnie di classe erano già viziate alle elementari e che al liceo il 99% dei genitori dei miei compagni guadagnava tanti soldi, rivestiva un ruolo importante o era addirittura pseudo famoso. La mia famiglia non ha mai navigato nell’oro e non posso dire che ricoprissero un ruolo politico né tantomeno sociale nella mia città. I miei genitori sono persone per bene, fiere di avere due figlie che sono riuscite a laurearsi all’università ma che non avevano la liquidità per mettere l’apparecchio ai denti a entrambe.

Mettere l’apparecchio significa quindi rinnegare il mio passato e fingere di essere come i miei compagni di classe del liceo? Di certo le superiori rappresentano un momento di crescita ma è mai possibile che mi abbia così traumatizzato?

Lasciando da parte i ricordi dell’adolescenza, non credo di essere così superficiale da voler mettere l’apparecchio per una mera questione di rivincita sociale (e se anche così fosse, non c’è niente di male). La mia scelta è sì di natura estetica, ma è soprattuto un gesto di amore, un prendersi cura di sé stessi. L’apparecchio non serve solo a raddrizzare i denti ma anche a correggere l’occlusione, una caratteristica che influenza la nostra postura, come respiriamo e la nostra conformazione fisica.

High school never ends

Vedi tu..

Ed ecco l’ultimo commento, quello allo stesso tempo più snervante e… più utile!Sì, perché da una parte questo “vedi tu” ti fa venir voglia di aggredire il tuo interlocutore, dall’altra fa innervosire perché è l’assoluta verità.

Nessuno può dirti se mettere l’apparecchio ai denti sia la scelta giusta o sbagliata (anche se il tuo odontoiatra potrebbe dissentire) perché alla fine della fiera sei tu a decidere. Lo so, sembra scontato e banale, ma sei tu che ti guardi allo specchio ogni giorno, tu che hai passato notte e giorno a guardare dubbi video su YouTube e a leggere articoli tradotti dall’hindi, tu ad aver consultato diversi dentisti. I dentini che estrarranno (spero per voi di no) sono i tuoi, così come sarai tu in prima persona a vivere quattro settimane da incubo mentre aspetti di guarire dalle estrazioni, due anni tra tra cibo incastrato tra i denti e, tra gli altri, un’ora al giorno, tutti i giorni, dedicata al lavaggio dei tuoi denti.

La decisione è tutta tua! Tua e tua soltanto.. quindi: vedi tu!

It’s your call

Grazie mille per aver letto questo articolo!

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Chi sono

Ciao!

Mi chiamo Erica, sono nata in Romagna nel 1988 ma nelle mie vene scorre sangue abruzzese.
Sono laureata in Lingue e letterature moderne e americane e ho deciso di trasferirmi nei Paesi Bassi per approfondire la mia conoscenza della lingua nederlandese. Sono arrivata nel 2014 per un progetto Erasmus della durata di sei mesi.. ma non me ne sono più andata.

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Attualmente vivo e lavoro ad Amsterdam e nel tempo libero cerco di dedicarmi alle mie passioni: prima fra tutte c’è la musica (ascoltata, suonata e cantata); segue la letteratura (leggo tantissimo e mi diletto con la scrittura creativa); poi la cucina vegana (adoro sia cucinare che assaggiare le prelibatezze che i ristoranti veg della città mi offrono); la dedizione per le piante di cui pullula il mio appartamento; e infine il prendermi cura della mia gattina Marla.

Ho iniziato questo blog nel surreale anno 2020 nella speranza di creare qualcosa di buono e utile anche in questo marasma quotidiano. Spero quindi che i miei articoli e video vi siano di supporto e di aiuto sia per quanto riguarda l’avventura “apparecchio fisso” che per ogni altro argomento che discuteremo insieme.

È vero, il 2020 è stato un anno crudele e ingiusto, così potente nella crudezza da lasciare una ferita che si rimarginerà forse mai.

Eppure “The only way out is through” e io non mi tiro indietro. E voi?

E.